domenica 21 febbraio 2010

Momenti di gioia

È domenica e ne approfitto per scrivere sul blog qualcosa di quello che ho vissuto questa settimana.



Martedì, a Mbingi, si è sposata Janette, una delle ragazze che fanno le pulizie al dispensario, perciò i giorni prima, tutte le sere, la gente andava a casa sua per danzare, per festeggiare insieme e anche io andavo a curiosare, a fare qualche foto…sapevo che a lei faceva molto piacere e a me anche. Poi martedì il matrimonio…qualcuno di Muhanga è andato, noi no e giovedì ecco la sposa di ritorno…bellissima, sorridente, felice!!!
Giovedì mattina ero alla maternità a dare il colore alle finestre e me la vedo arrivare…un abbraccio, mi presenta il marito e poi mi chiede se possiamo fare una foto insieme; come posso rifiutare??? Sono sporca di vernice, spettinata, non in tiro, ma chissenefrega…lei è stupenda! Mi prende e mi porta nella lavanderia della maternità…vuole fare la foto davanti alla lavatrice! Era lei l’incaricata a fare il bucato del dispensario-maternità. Mi viene da sorridere e mi colpisce questa cosa. Ci facciamo la foto, lei torna a casa e io torno al mio lavoro delle finestre.Alla sera di nuovo danze fino a tarda sera.


Venerdì tutto il giorno festeggiano il matrimonio: mangiano insieme e danzano, fino alla sera tardi. Io nel pomeriggio vado a salutarla, a vedere le danze, così, per stare insieme, per condividere con loro questo giorno di festa. E allora vado a casa sua, stiamo un po’ insieme e poi vado a casa di Jaqui, una vicina di casa di Janette con cui sono diventata molto amica. Si prepara un po’ di bugali e la salsa di pesce per gli ospiti che sono arrivati per il matrimonio e che mangeranno insieme alla famiglia della sposa e una pentolina Jaqui la tiene per lei e i suoi fratelli/sorelle. Faccio per tornare a casa e Jaqui mi dice di fermarmi a mangiare con loro. Come sempre tentenno un po’ ma poi…cedo e mangio anche io bugali con salsa di pesce. Nella salsa c’e anche un pezzettino di pesce; Jacqui lo divide in due: un pezzo per me e l’altro da dividere ulteriormente in 6 pezzi per lei, i fratelli e sorelle e la mamma. Le dico di mangiarlo loro, che io posso mangiarlo quando voglio, ma lei insiste e mi dice che almeno un pezzo piccolo lo devo prendere e allora…lo prendo. Il pesce era davvero poco eppure è stato diviso in modo equo tra tutti…la loro capacità di condividere il cibo mi stupisce ogni giorno di più e mi lascia ogni volta senza parole!

Mercoledì sera abbiamo invitato Pierino con la mamma e le 5 sorelline a mangiare cena con noi. Stanno passando un brutto periodo perché la casa in cui vivevano l’ha comprata Mathias, un ragazzo di qua, e così si sono ritrovati senza una casa in cui vivere. Glien’hanno data un’altra…vecchia, che cade a pezzi, con molti buchi in cui entra l’acqua. La mamma è sola a crescere 6 figli, è sola a zappare i campi…è SOLA in tutti i sensi e i figli hanno fame e non la aiutano, perciò abbiamo deciso che sarebbe stato carino fare cena con loro.



A tavola Kahindo, la mamma, è molto seria, triste, mogia, silenziosa…si vede che è molto preoccupata. I bimbi invece hanno gli occhi che brillano…basta davvero poco per vederli sorridere: un piatto di riso bollito e un po’ di patate bollite.



Finito di mangiare chiedo a Pierino se è contento; lo prendo in braccio, lui mi sorridere, mi abbraccia e mi dice…GRAZIE!!! Non so descrivere come mi sono sentita in quel momento, che cosa ho provato, so solo che mi sono venute le lacrime agli occhi e che mi sono sentita felice anche io…pazzesco quanto può essere forte un abbraccio con un bimbetto di 9 anni che ne dimostra 5-6!

Il giorno dopo avevano ancora il sorriso stampato sulle labbra…

venerdì 12 febbraio 2010

Dentro il fango




POTO POTO…fango…lunedì giornata dedicata a mettere il fango per la capanna nuova per i 5 bimbi rimasti orfani di papà e mamma 2 mesi fa.

Al mattino io e Giovanni andiamo alla capanna, dove ci sono un po’ di papà e mamme.

Si prepara il fango e poi, pronti via, si inizia a metterlo tutti insieme sulle pareti.

Mi spiegano la tecnica giusta per mettere il fango…divertentissimo!!!

Dopo pochi minuti ho già fango ovunque, fin sopra i capelli…mai stata così contenta di esser sporca!

Mai stata così felice di potermi sporcare senza la preoccupazione di sporcare i vestiti!

Si lavora insieme…le mamme ridono nel vedermi così sporca, ridono quando resto impantanata nel fango e approfittano della mia altezza per raggiungere le parti alte delle pareti.

Sono veramente felice di poter condividere con loro questo momento, di poter ridere e scherzare con loro…un bel momento di lavoro comunitario!







La settimana passa e si arriva a venerdì, giorno del grande pranzo per i bambini.
Giovedì iniziano i preparativi…i ragazzi con qualche mamma puliscono i fagioli e io con loro e poi qualcuno di loro resta lì fino alla sera tardi per farli cuocere. Alla sera li raggiungo alla cucina per giocare un po’ a carte insieme…gliel’avevo promesso…sto un po’ con loro a giocare e a chiacchierare e poi vado a dormire.
Venerdì mattina quando mi sveglio sono già di nuovo tutti alla cucina a lavorare…le ragazze puliscono le patate dolci mentre i ragazzi vanno a prendere il maiale appena ucciso. Resto con loro tutto il giorno; fanno cuocere la carne, le patate dolci, pestiamo le foglie di manioca per fare la sombe (il sughetto in cui pucciare il bugali) e poi è il momento del bugali (la polenta di manioca).
All’inizio lascio lavorare loro poi mi metto anche io a girare il bugali…che fatica! Quando tutto è pronto trasportiamo tutto in una stanza vicino al cortile…tutto ciò con una quantità di bambini che già dal mattino presto giocano e osservano i lavori...e puliscono le pentole...
I bambini vanno a prendere i mattoni e le assi per fare le panche su cui sedersi, noi portiamo il cibo, si fa la preghiera e…SI MANGIA!!!
I ragazzi al microfono fanno un po’ di animazione: qualche canto, parlano un po’ e quando i bimbi hanno finito di mangiare qualcuno viene al microfono a ringraziare e dopo riportano mattoni e assi al loro posto, spazzano la sporcizia e tornano a casa felici e con la pancia piena!


Ne ho già visti diversi di pranzi dei bambini, ma questo è particolare…particolare perché ho potuto vivere anche i preparativi ed è stato veramente bello. Sono questi momenti di condivisione che mi fanno sentire ancora di più a casa, più vicina a loro e che mi permettono di fortificare i rapporti di amicizia con i giovani, le mamme e i bambini…BELLO, sono veramente molto molto felice!!!

venerdì 5 febbraio 2010

EMOZIONANTE...



Ieri altro SALONGO, il lavoro comunitario, per portare i mattoni che servono per costruire le due nuove classi alla scuola.
Ognuno da il suo contributo in base alle sue forze…



Ieri sera, o meglio, ieri pomeriggio, quando ho finito di far scuola di italiano, sono andata con Sifa, una bimbetta carinissima che quando mi vede inizia a ridere, a casa sua…una visita alla famiglia, niente di più. Arrivo alla capanna, loro mi dicono KARIBU, benvenuta, e mi fanno sedere. C’è la mamma, con il figlio più piccolo in braccio; c’è Leontina che prepara il bugali (la polenta fatta con la farina di manioca, nonché alimento base) e poi ci sono i fratelli e le sorelle, Leopold, Leona, Luange, Sifa, Oscar…tutti lì che giocano aspettando che il cibo sia pronto. Manca il papà e allora chiedo a Leontina dov’è. Mi dice che è andato al campo e che dormirà lì; tornerà sabato. Subito penso di non aver capito bene e invece…ho capito benissimo! Il campo è lontano da casa e allora dorme là. Mi fa un certo effetto sentirmelo dire, anche se lo so perfettamente che qui funziona così.
Dopo un po’ che sono lì con loro dico che è meglio che io torni a casa, ma non è fattibile perché vogliono che mi fermi per mangiare insieme a loro il BUGALI con la SOMBE (le foglie della manioca bollite che accompagnano il bugali). Tentenno un po’ perché mi mette sempre in imbarazzo togliere loro il cibo, ma so che a loro fa veramente piacere condividere con me quel bugali, perciò resto, mangio e poi torno a casa, felice di aver condiviso quel momento con loro.

Stamattina c’era una mamma che doveva partorire; ho voluto entrare in sala parto per vedere…è il primo parto a cui assisto. Sto un po’ in disparte per non sembrare troppo invadente. Dopo circa mezz’ora di contrazioni, senza che la mamma si lamenti troppo per il dolore, ecco il piccoletto uscire…che gioia, che emozione…non riesco a trattenere le lacrime!!!
Mi sento un po’ stupida, ma veder nascere questo piccolo è stata una bellissima esperienza ed un’emozione unica!



Oggi pomeriggio un gruppetto di ragazzi che vanno alla scuola secondaria, a Bunyatenge, sono venuti nel nostro campo qui vicino a casa a zappare il terreno per poter seminare il frumento…un modo come un altro per dire grazie a Giovanni per l’aiuto che gli da per poter continuare a studiare…

martedì 2 febbraio 2010

Meravigliose creature!

La scorsa settimana qui al villaggio nessuno poteva toccare terra e ferro...una tradizione che si presenta quando c'è l'incoronazione del capo. Infatti proprio in questi giorni in un villaggio dela zona molti uomini, e non solo, stanno facendo riunioni e riti vari per incoronare il capo della zona. é difficile per noi accettare certe loro tradizioni, soprattutto quando queste implicano far violenza su qualcun altro, ma purtroppo possiamo fare molo poco per far sì che questo non accada perciò stiamo in disparte.
Settimana quindi di quasi totale riposo per la gente del villaggio e anche io non ho fatto nulla di che in questa settimana...qualche riunione, un po' di lavoro con i dentisti...niente di che...

Trascorsa questa settimana di "riposo" si riprende alla grande il lunedì con un bel SALONGO (il lavoro comunitario): trasportare i mattoni per costruire le 2 nuove classi alla scuola. Fin dal mattino presto donne, uomini e qualche bambino vanno a casa di Prosperina e Adrien (che hanno cotto i mattoni, se li caricano chi sulla schiena e chi in testa e...camminan o fino alla scuola...più meno 2 Km! Anche io li raggiungo, Fazila mi prepara il sacco da caricarmi sulla schiena...4 mattoni. Io vedo le signore di fianco a me che se ne caricano 12...mi sento una mezza cartuccia perciò dico a Fazila di aggiugerne almeno altri 2 e anche io parto con il mio sacco pieno di mattoni caricato sulla schiena.
Lungo il tragitto incontro chi va e chi torna dalla scuola e continuo a sentirmi sempre di più una mezza cartuccia vedendo donne con 12 o più mattoni sulla schiena e ancora il figlioletto legato sulla pancia o seduto sul collo...sarà anche questione di abitudini, ma io sono sempre più convinta che queste siano SUPERDONNE e SUPERUOMINI!!!

Dato che non ho molto l'ispirazione per scrivere "parlo" con un po' di foto di vita quotidiana e di meravigliose creature che mi circondano.


La piccola Angela con la mamma Anna...anche se piccolina non si tira indietro dallo zappare.


Promes


La piccola AnnuaRite




Françoise...la responsabile di tutto il dispensario-maternità, nonchè donna stupenda!






Pascal e la minuscola Edvige che, durante la messa di Natale, si è addormentata in braccio ad Elia...



Una nostra protesista che prende un po' di zuccheri mangiando canna da zucchero...BEATRICE!

Una piccoletta, figlia di un soldato...ALICE...un vero splendore, una vera piccola peste ma quando ride è una poesia!

Meravigliose creature...2


Io e Boduine...una ragazzina stupenda, ma timidissima!