domenica 13 giugno 2010

Ancora matrimoni, ancora danze…




E poi un bel gruppo di ragazzi fa il battesimo…un’occasione per sfoggiare il vestito nuovo, un’occasione per non andare a scuola…un giorno di festa…




Ancora mamme che danno alla luce degli splendidi bimbi…




Ancora si portano i mattoni alla scuola…




Ancora lavori alla chiesa di Bunyatenge, che è praticamente finita…




Ancora soldati che rubano sulla strada e nel villaggio, ma che fortunatamente sanno anche sorridere…non sempre…non tutti…




Ancora vado a fare legna…questa volta con altre 25 ragazzine, tutte che fanno parte del gruppo dei Croisé. Portiamo la legna a casa di una di queste ragazze, Maria, e poi tutte insieme mangiamo un po’ di patate dolci preparate dalla mamma della casa…




E poi la visita di quelli di OLK, l’associazione di Oliva Lembe, la moglie del presidente Kabila. Le elezioni si avvicinano e loro vengono per distribuire ai bambini delle scuole di Muhanga e di Bunyatenge un bello zainetto con dentro biro, quaderni, una lavagnetta con i gessi e altro materiale utile ai bimbi per andare a scuola. È bello vedere la gioia di questi bimbi che da quel momento custodiscono quel loro zainetto come la cosa più preziosa al mondo, ma è triste pensare che tutto questo è fatto solo per la campagna elettorale…5 milioni di zainetti distribuiti in tutto il Congo…tutto ripreso dai cameramen della televisione congolese, che tra l’altro hanno anche voluto intervistare me, con mia grande vergogna…





Ancora un pranzo per i bambini…




Ancora una volta il sole tramonta, io sono qui con questa gente e rifletto su quello che vedo, su quello che sento, su quello che vivo…

Penso a Esteri, Valembì, Evarist, Justin, Clarisse, Mumbere…sono i bimbi-ragazzi rimasti orfani di papà e mamma circa 6 mesi fa. Per i primi mesi sono stati alla casa delle infermiere con Mama Françoise, Dada Jeannine e Dada Esperance e nel frattempo il Mumbere, il fratello maggiore di 17 anni, con l’aiuto economico di Giovanni e Concetta, ha costruito una casa nuova. Mama Kavugho, la mamma di Desanges, aveva detto che lei li avrebbe aiutati, gli avrebbe fatto un po’ da “mamma” ma purtroppo ogni volta che vado a trovarli nella loro casa nuova, alla domanda “Kavugho vi aiuta?” la risposta è sempre la stessa…NO…





Esteri, la più piccola, è stata qualche giorno nella casa nuova con i fratelli, ma poi è tornata dalle infermiere; ora mangia da loro e torna solo a dormire a casa con i fratelli. È la più piccola, ha circa 6 anni…forse non si è ancora resa conto di aver perso entrambi i genitori. Quando ha le sue crisi di pianto e chiama la mamma mi fa una tenerezza incredibile; so che non posso riportarle indietro la mamma e allora me la prendo in braccio e cerco di trasmetterle tutto l’amore che so darle…altro non posso fare, purtroppo…





I tre maschietti, Valembì, Evarist e Justin vanno a scuola, ai campi, giocano a pallone, tutto ciò che fanno tutti i bambini di qua, però hanno gli occhi tristi. Quando li incontro per il villaggio mi salutano, mi abbracciano e fanno lo sforzo di regalarmi un sorriso…sanno che mi fa piacere vederli sorridere, ma purtroppo so che dietro a quel sorriso c’è tanta tristezza, tanto bisogno d’affetto.





Clarisse, 14 anni, ora fa la mamma della famiglia. Per guadagnare un po’ di soldini si è messa a fare delle frittelle fatte con banane e farina e le va a vendere al mercato…50 franchi congolesi l’una, 5 centesimi di dollaro. Era nel gruppetto di ragazzi che hanno fatto il battesimo l’altro giorno. Concetta mi ha mandata a portarle 2 chili di carne e del riso per il pranzo per il battesimo…quando mi ha vista che stavo arrivando alla sua capanna con il sacchetto lei aveva già capito tutto…che gioia per lei quel regalo!!! Mi siedo nella capanna mentre lei si prova il vestito nuovo comprato per l’occasione e poi mi chiede se il giorno dopo vado a farle delle foto e se posso poi farle avere a Morena, la loro gemella in Italia…come posso rifiutare???





Mumbere, 16 anni, fa il papà della famiglia. Ha costruito la capanna, poi la cucina e ora è alle prese con il WC. Lavora sodo tutto il giorno, da solo perché nessuno va ad aiutarlo, ma quando gli chiedo se hanno bisogno di qualcosa lui mi dice sempre che hanno tutto e poi si “nasconde” dietro un bel sorriso.

Vorrei poterli aiutare in qualche modo ma non so come. Per ora cerco di dargli tutto l’affetto che posso andandoli a trovare praticamente tutti i giorni, poi si vedrà…

6 commenti:

  1. "È bello vedere la gioia di questi bimbi che da quel momento custodiscono quel loro zainetto come la cosa più preziosa al mondo, ma è triste pensare che tutto questo è fatto solo per la campagna elettorale…5 milioni di zainetti distribuiti in tutto il Congo…tutto ripreso dai cameramen della televisione congolese, che tra l’altro hanno anche voluto intervistare me, con mia grande vergogna…"
    IO NON MI VERGOGNO DI AVERE UNA FIGLIA COSI'

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  2. Devi andare sempre fiera della sensibilità che hai dentro di te....leggendo queste righe mi son venute le lacrime! Purtroppo, a volte, non possiamo risolvere i problemi che vediamo intorno a noi, ma condividerli si! E già questo è un primo passo... continua così.
    Un bacio

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  3. ha ragione la tua mamma...fanno davvero venire le lacrime agli occhi...
    ma non sentirti inerme...l'amore loro lo sentono...lo percepiscono..in un modo che neanche noi riusciamo a capire ma loro si sentono non lasciati soli...e gli fai il più bel dono del mondo...la NON INDIFFERENZA!
    a presto elii....
    un bacione grande!!
    ti salutano tanto mamma tina e matte...
    ps: ora insegno a mamma a commentare anche lei=P

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  4. Capisco il tuo imbarazzo per l'intervista; il tuo sentirti "impotente" per il mistero di vita e sofferenza così strettamente di pari passo..
    Io non conosco come te la situazione politica del Congo, ma le tue parole me la raccontano. Non conosco come te la sofferenza, quella vera, dei bambini in balia di un destino troppo presto crudele, ma le tue parole me la raccontano.
    Tu racconti a noi ciò che vedi, ciò che vivi, le cose che senti e su cui tanto rifletti. Lo stesso calore, la stessa sensibilità, la stessa bellezza trasmetti ai tuoi tanti bimbi della missione, a quelli che con gli occhi ti sanno, nella loro sofferenza, regalare il sorriso più bello.

    un bacio grande eli..

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  5. Ciao Elisa!
    Sono un'amica della tua splendida amica Fede Chiale, che mi ha girato il tuo blog.
    Che spettacolare Quotidianità vivi!
    Leggo il commento di tuo papà sullo sporcarsi le mani per pulirsi il cuore... e i commenti di tua mamma...e penso che un germoglio di bene e di speranza quale sei, possa nascere solo da radici così belle!
    Ti seguo!
    Alberta

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  6. Mentre faccio la notte al lavoro rileggo il tuo blog... Quanto è diversa la vita laggiù. Noi ci preoccupiamo e ci affanniamo per delle sciocchezze. Leggere ciò che scrivi mi fa riflettere su quali sono le cose veramente importanti e sul valore di un piccolo sorriso.
    Un abbraccio!
    Dany

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